MARICLA PANNOCCHIA
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PERCHE' PENSO CHE CHI SOFFRE ABBIA DIRITTO AL "SUPERFLUO"

4/30/2022

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Scrivo questo post dopo aver letto su Facebook che Support and Sustain Children, la Onlus con cui ho viaggiato in un campo profughi spontaneo al confine turco-siriano a gennaio 2022, aveva lanciato una raccolta fondi per regalare momenti di festa per il Ramadan alle circa 900 famiglie del campo e come questa raccolta fondi sia andata tutt'altro che bene. 
Credo d'immaginare facilmente perché. La gente non pensa che sia importante donare per regalare "feste", dolcetti o quant'altro. Del resto, stiamo parlando di persone (bambini, adolescenti, donne e uomini) che purtroppo ne hanno passate davvero tante e ancora vivono in situazioni allucinanti, nelle quali i diritti umani sono costantemente violati e spesso non ci sono sbocchi per il futuro.
In quel contesto manca proprio tutto, il tessuto sociale è inesistente e questo nonostante gli importantissimi sforzi fatti da SSCh, e i grandi benefici che il supporto di questa Onlus porta al campo. Credo che, per come la maggior parte della gente è abituata a ragionare, sia normale pensare che le attività sopra menzionate - come tante altre - non sono qualcosa di necessario, per cui donare quei 5, 10 o 20 Euro richiesti. 
Picture
Siamo tutti qui per vivere (non solo per sopravvivere)
Queste persone vivono ogni giorno affrontando gravi difficoltà e mancanze. Se, in qualche modo, i bambini riescono ancora a gioire, giocare e sperare, dall'adolescenza in su le cose diventano molto più difficili. Si pensa sempre a donare per portare a queste persone dei pasti, la possibilità di andare a scuola (anche se spesso, come in questo caso, le scuole non sono riconosciute), di avere abiti nuovi eccetera. Tutti quegli aspetti che sono connessi alla sopravvivenza. Non capita spesso che le persone siano invogliate a donare per qualcosa che può essere considerato "superfluo". Metto la parola fra virgolette perché, in realtà, secondo me i festeggiamenti in occasione del Ramadan non sono "superflui". Immaginate un bambino occidentale, per esempio vostro figlio, che non ha mai festeggiato il Natale. Sarebbe assurdo, intollerabile. Eppure, festeggiare il Natale può essere considerato "superfluo". Se è vero che tutti noi abbiamo necessità di bere, mangiare, essere curati quando ci sentiamo male, andare a scuola, avere opportunità lavorative e via dicendo è anche vero che la vita è, o quantomeno dovrebbe essere, molto più di questo. 
La bambina che indossò il suo cappotto migliore
"Perché Fiore si è vestita così con cura?", ecco la domanda che ci facciamo mentre vediamo Fiore, nomignolo di una delle bambine del campo, entrare in una delle tende che funge da scuola. E' sera, e lei indossa il cappottino rosso, quello nuovo, che Arianna le ha comprato stamattina al suq. Porta, come sempre, un fiore fra i capelli. Anche i capelli sono sistemati. L'immagine, sul momento, stride con la miseria tutt'intorno a lei. Può anche sembrare fuori luogo. Perché prendersi cura di sé in un campo profughi? Di sicuro, Fiore non deve andare al compleanno di un'amichetta o a cena fuori con mamma e papà.
Al termine della lezione, Fiore canta una struggente canzone siriana. Ecco perché si era preparata  con tanta attenzione, per essere carina e sistemata nel momento in cui avrebbe dovuto cantare davanti agli altri bambini, agli insegnanti e a tutti noi.
Questo, per me, non è superfluo.
PictureFiore ed io
Noi e il "superfluo"
Quanto c'è di superfluo nelle nostre vite? Tanto, forse troppo. Eppure, penso che sia proprio ciò che non è necessario a darci la possibilità di vivere davvero. Se passassimo le giornate solamente a mangiare, dormire, andare in bagno, ecc. sopravvivremmo. Per vivere, invece, abbiamo bisogno di opportunità, situazioni, confronti, scambi e anche di un po' di frivolezza.
Dunque, perché negare questi aspetti della vita alle persone che, come quelle che ho incontrato a gennaio, o quelle che ho conosciuto durante altri viaggi, vivono in un campo profughi o in altre situazioni difficili? Aspettarci che queste siano grate (e lo sono) per il cibo, i libri ecc. sembra volerle rilegare a un gradino sotto di noi. Siccome siete rifugiati, siccome avete vissuto questa o quella bruttura, è già tanto se vi danno da mangiare.
Questo non è un pensiero che condivido. Dunque, invito tutti a ragionare su quest'argomento, a farsi una propria opinione al riguardo e a prendere in considerazione anche appelli, da parte di Onlus fidate, che possono chiedere donazioni per finanziare attività o eventi che, a primo sguardo, possono sembrare "superflui". Ma, lo ripeto, pensiamo alle nostre vite e immaginiamole senza tutto il "superfluo" con cui le abbiamo riempite; non sarebbero tristi?

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    Pensieri in libertà. Emozioni in viaggio. Dubbi. Crescita personale. Il caos e la meraviglia che ho nella mente e nell'anima. 

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